Husserl: la fenomenologia della coscienza interna del tempo
Non si può fare una seria fenomenologia, ossia una scienza nuova che ritorni alle "cose stesse" producendo una sospensione (epoché) rispetto ai giudizi cristallizzati nelle visioni del mondo, senza partire dalla domanda fondamentale sul senso del tempo. Così Edmund Husserl, il grande filosofo tedesco, maestro di Heidegger e fondatore della scienza fenomenologica.
Colui che si trova dinanzi alle cose e si interroga su di esse, chi cerca di vedere il senso delle connessioni dipendenti e indipendenti, si trova a che fare con il problema del tempo. La relazione di dipendenza fra due cose, A e B, pone anche la questione di unessenza che congiunga A e B, ossia che permanga in entrambi gli stati di fatto. Nella relazione temporale, in cui allo stato A segue lo stato B, ciò che permane in entrambi i punti-temporali (Zeit-Punkt) è la modalità del tempo: il tempo è dunque una forma di coesistenza (E. Husserl, Ricerche logiche, 1900).
Nelle opere successive Husserl sviluppa il discorso sul tempo a partire da una fenomenologia della coscienza interna, vale a dire non che il tempo sia idealisticamente creato dalla coscienza, ma che il tempo coincide con la vita coscienziale, con il suo flusso di vissuti (Erlebnisstrom). Questo significa che il tempo originario (Urzeit) che il filosofo ricerca è come la vita allo stato puro, un elemento virtuale che è sempre presente anche quando non è percepito e che rende possibile lo svolgersi e la percezione degli eventi: il tempo è vita fungente, spazio virtuale (nel senso che possiede ad un tempo caratteri di realtà e indefinibilità), scenario imprescindibile e origine per il mondo spazio-temporale. E così che lanalisi del tempo si svolge a partire dallesperienza del presente, il punto-tempo qui ed ora, il quale raccoglie in sé la ritenzione del passato e la protensione verso il futuro, in modo da creare una situazione dialettica, mai semplice e definita, tra un discretum fra i diversi punti-ora e un continuum fra di essi (E. Husserl, Lezioni sulla fenomenologia della coscienza interna del tempo, 1928).
Ma è nellopera conclusiva, la Crisi delle scienze europee (1936) che Husserl dispiega il senso forse più profondo e forte della temporalità. Con le parole di Enzo Paci, filosofo italiano che molto deve a Husserl, si potrebbe dire che: La fenomenologia conduce alla costituzione della storia secondo verità, alla costituzione dellessenza dellesistenza temporale secondo lorizzonte teleologico della verità. Questa verità è vita intenzionale, e lopposto contro il quale combatte è la morte. La costituzione del tempo secondo verità non è dunque essere-per-la-morte ma essere-per-la-verità, il che comporta che la verità non sia essere ma il senso dellessere. [
] Non più essere, ma senso dellessere, télos. (E. Paci, Tempo e verità nella fenomenologia di Husserl, Milano, 1961).