Niente da vedere niente da nascondere
Un film di sessanta minuti sull’opera di Alighiero Boetti e un testo di Stefano Chiodi “Seduto, un uomo guarda un grande telaio vuoto, un quadro appoggiato a un muro bianco, con la tela sostituita da
Un film di sessanta minuti sull’opera di Alighiero Boetti e un testo di Stefano Chiodi “Seduto, un uomo guarda un grande telaio vuoto, un quadro appoggiato a un muro bianco, con la tela sostituita da
Nella immediata vicinanza al fervore del Sessantotto, una rivista dal titolo marxiano promossa da un eretico della cultura marxista e da amici diversi non avversi tenta, fra strutturalismo, semiotica, linguistica e l’imminente decostruzionismo, una nuova
“Piú luce, padre, piú luce”, si tramanda abbia detto Goethe con intento illuministico sul letto di morte al volonteroso sacerdote che voleva salvargli l’anima. In questo libro – nella prima parte dedicato al difficile rapporto
Contributi di Aris Accornero, Alberto Asor Rosa, Maria Luisa Boccia, Massimo Cacciari, Mauro Calise, Umberto Coldagelli, Rita di Leo, Ida Dominijanni, Epimeteo, Alberto Olivetti, Luisa Valeriani. Profezia non è pre-dire, non è nemmeno pre-vedere. Il
Con interventi di Jonathan Monk e Maurizio Cattelan “A volte lo scrivere è l’unico mezzo rimasto per abitare certi luoghi com’erano, l’unico mezzo rimasto per amare certe persone com’erano. A meno che non esista per
Il fatto è che non c’è lo strumento, l’organo. Non hai un occhio, non hai un naso, non hai una lingua per sentire il tempo. Hai solo la memoria che, ricollegando certe cose, permette l’invenzione
L’architettura è il racconto del tempo, della memoria, della natura e del corpo fuso con il desiderio di trasformare la faccia del mondo. La costruzione degli oggetti mescola il tempo nello spazio. Lo spazio che
Al mio discorso sulla follia, considerata nei suoi aspetti psicopatologici e fenomenologici, si accompagnano (qui) queste mie riflessioni sulla follia, sorella sfortunata della poesia nella definizione di Clemens Brentano, il grande poeta romantico tedesco, nel
Esiste un vocabolo indoeuropeo “yeus” o “yewes”: nel latino arcaico “ioves”, col derivato “iovestos”; donde “ius”, “iustus”, “iustitia”. Il lessico normativo ha due modelli elementari. Uno espone figure geometriche. Ad esempio, “nomos” da “nemein”, spartire:
All’origine della storia dell’umanità – dice Platone – Zeus incarica due fratelli, semidei, Prometeo ed Epimeteo, di distribuire a tutte le specie viventi le “qualità” che consentano loro di sopravvivere. Ma gli uomini vivono ancora
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