Stoicismo (anulus aeternitatis)

Il principio creatore dell’ordine universale, il Lògos, conferisce forma a tutte le singole parti del cosmo. Tuttavia l’essere è corpo, poiché solo ciò che agisce o patisce può venir definito essere. Certamente il corpo non è la bruta materia ma la misteriosa unità di un principio immanente e di un principio trascendente (il Lògos appunto) che avviene in ciò che appare davanti ai miei occhi, alla mia comprensione. Eppure, che ne è del tempo? Non è esso incorporeo e quindi privo di essere?
In effetti secondo Crisippo il tempo è dimensione del movimento del cosmo ed è per giunta infinito, quindi non commensurabile, esso non può né agire né patire. Il tempo è un qualcosa, un quid, così come lo spazio e il vuoto, un modo d’essere più comprensivo dell’essere.
Tuttavia per gli Stoici la Fisica non è che uno specchio dell’Etica, poiché la vita dell’uomo si adegua alle leggi dei corpi nel cosmo. L’uomo sceglie di seguire liberamente il suo destino così come il cilindro rotola giù dal declivio non per la causa prossima della spinta ma per la sua natura rotonda. Il principio universale così come crea, distrugge e ri-crea: conflagrazione, rinascita e ri-costituzione (apocatàstasi) questo è il ritmo circolare del tempo, l’anello di eternità, il destino delle anime che si reincarnano e vivono le stesse vite.
Ecco perché dunque, per gli Stoici, il Tempo è Destino.