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Manfred. George G. Byron – Robert Schumann

Grazie alla veggenza “uditiva” e divinatrice di Carmelo Bene, l’orchestrazione del Manfred byroniano di Schumann, accompagnata dal coro della Scala, è restituita nel suo carattere di oratorio vaticinante – mentre gli accordi di Schumann fanno eco alla sfida di Byron, simile a un esorcismo delle proprie ossessioni, di cui Carmelo Giancarlo Dotto Giancarlo Dotto (Valdagno, 1952) è stato per molti anni l’assistente alla regia di Carmelo Bene, col quale ha allestito, tra le altre cose, Pinocchio o lo spettacolo della Provvidenza, distrazione a due voci tra scena e quinta (1981). Con Carmelo Bene ha scritto Sono apparso alla Madonna (1983) e Vita di Carmelo Bene, pubblicato nel 2005. Per anni inviato de “L’Espresso”, ha collaborato con “Panorama”, “La Stampa”, “Il Foglio”, e attualmente scrive per “Sette”, magazine del “Corriere della Sera”, “Wired”, “Max” e “Gioia”. Grande esperto del mondo delle televisioni locali durante il cosiddetto Far West televisivo, ha scritto, insieme a Sandro Piccinini, giornalista sportivo, il libro Il mucchio selvaggio. La strabiliante, epica, inverosimile ma vera storia della televisione locale in Italia, pubblicato nel 2008. Bene e Lydia Mancinelli scandiscono le varie fasi con la loro voce. Tra l’orchestra e il coro, Carmelo dà vita alla fisionomia di Manfred agitato dal desiderio furioso di abolire l’immortalità della propria anima, mentre si dibatte contro i démoni e le potenze celesti che di volta in volta l’assalgono – egli stesso simula talora i loro sussurri insinuanti – oppure sorgono a legioni con tutto il coro, per poi sparire di nuovo nell’ombra. L’impenitenza finale di Manfred termina comunque nell’attualizzazione dello spazio degli spiriti di cui Carmelo Bene si rivela qui, ancora una volta, l’evocatore eccezionale. ☛ Pierre Klossowski

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