La rivoluzione digitale e gli sconvolgimenti pandemici hanno cambiato l’idea stessa del viaggio. Dentro la crisi, Roma e l’Italia possono immaginarsi meta del Grand Tour del futuro.
Un laboratorio permanente dell’innovazione, alimentato dalla memoria del passato. Il luogo in cui la classe creativa globale impara l’arte della mescolanza.
Un itinerario tra scuole e università, botteghe e imprese, musei, istituti delle conoscenze storiche, ambasciate dei saperi diffusi.
Per fare del turismo un’esperienza trasformativa.
Il progetto del Grand Tour
I dipinti dei grandtourist e dei vedutisti
Un dialogo mai esaurito e continuamente arricchente
Laghi, cascate, acquedotti, terme e la potenza del sublime: alluvioni, dighe crollate...
Biblioteche, archivi, farmacie, botteghe artigiane, antiche università
Dove ribaricentrarsi e rientrare in relazione con il creato (monasteri, eremi, sacri Monti…)
Architettura industriale e musei d’impresa, luoghi del commercio, architettura rurale






![Roma e il nuovo Grand Tour 8 Jean-Baptiste Camille Corot, “Isola [Tiberina] e Ponte di San Bartolomeo” (1828, Washington, National Gallery of Art)](https://lucasossellaeditore.it/wp-content/uploads/2023/12/image13-1024x643-1-300x188.jpeg)



















![Roma e il nuovo Grand Tour 28 Frederic Leighton, “Ritratto di una donna Romana” [Anna Risi], la Nanna (1859, Filadelfia, Philadelphia Museum of Art)](https://lucasossellaeditore.it/wp-content/uploads/2023/12/image33-201x300.jpg)



















































































































































































