A oltre quarant’anni dal suo esordio letterario, Gregorio Scalise, uno dei poeti più originali e misurati del secondo Novecento italiano, ci consegna con questa auto-antologia la summa di un percorso di scrittura articolato e costantemente caratterizzato da quella che Alfonso Berardinelli, sin dal 1975, riconosceva come una “spinta duplice, razionalistica e vitalistica”.
Ironico e amaro al contempo, con il cuore in bilico “fra lo spleen / e la commedia brillante”, il poeta che qualcuno ha definito “un Woody Allen del pensiero” ritorna nelle librerie con una scelta dei suoi testi editi più significativi e un sostanzioso gruppo di inediti.