Ella Sharpe, figura di spicco nella psicoanalisi europea, approdata quarantenne dalla letteratura alla psicoanalisi, introduce il lettore alle idee freudiane. Il testo è una guida pratica e teorica per gli aspiranti analisti, ma anche per tutti gli operatori della cura e per chi si interessa di psicoanalisi. Esso risulta non solo un pezzo d’autore, un classico di storia della psicoanalisi, ma una rigorosa ed elegante dimostrazione che l’analisi possiede una verità (poetica) e un’esattezza (scientifica) che si mantengono nel tempo e non richiedono alcuna conferma statistica.
L’accezione che l’autrice conferisce al termine tecnica rimanda all’apparato psichico e alle forme del pensiero, distanziandosi da qualsiasi forma di tecnicismo. La psiche non è mondo interno, ma spazio esteso composto da province o istanze: Io, Es e Super-Io che in questo libro ricorrono in quanto tali o nelle descrizioni del “fare analisi”. Sono i dettagli tecnici e i meccanismi concreti a rispondere ai pericoli dell’astrazione e dell’intellettualizzazione, consentendo al soggetto di instaurare o ripristinare corretti nessi tra il sapere e il fare.