“Parenti e amici in lutto si ritrovano attorno al feretro di una donna che non c’è più. I ricordi affluiscono. E le lingue e le lacrime si sciolgono. In questo scenario di dolore e raccoglimento, la parola mantiene in vita, tiene insieme, nel bene e nel male, i vivi.
Mon absente immerge lo spettatore nel cuore di un luogo chiuso, calmo e profondo, ai margini della vita che corre e dimentica ciò che la fa correre”. Con queste parole Pascal Rambert introduce La mia assente, il nuovo testo qui pubblicato nella traduzione di Chiara Elefante, che ha realizzato anche un’intervista con l’autore.
Di Pascal Rambert Linea ha già dato alle stampe, nel 2020, Architettura e Sorelle (Marina & Audrey), con la cura della stessa traduttrice.