Il rapporto tra il Partito comunista italiano e la filosofia fu tutt’altro che formale o superficiale. La cultura politica del Partito, dei suoi quadri dirigenti e delle sue e suoi militanti, si nutrì spesso di letture e riflessioni filosofiche. Molte filosofe e filosofi italiani furono “intellettuali organici”, altre e altri con il Partito dialogarono, talvolta polemizzarono. Il Pci non si limitò a osservare, ma intervenne attivamente nel dibattito filosofico: pubblicando saggi e recensioni sui propri organi di stampa, organizzando convegni e promuovendo dibattiti.
Quali erano le ragioni di questa vicinanza? Chi furono le protagoniste e i protagonisti di questo confronto?
Il libro esplora la logica, le questioni teoriche e la storia di un rapporto intenso e necessario, complesso e non privo di attriti, sempre incentrato sul tema della pensabilità e praticabilità della trasformazione storica.
Il volume è stato stampato con il contributo della Fondazione Gramsci Emilia-Romagna e del Dipartimento di Filosofia, Alma Mater Studiorum Università di Bologna.