Cerca
Close this search box.

Il re è nudo

Aristocrazia e anarchia dell'arte

Si ha talvolta l’impressione di non appartenere pienamente al proprio tempo. Si è colti da un malessere nell’ammettere a se stessi di non comprendere fino in fondo ciò che ci circonda. È come se il tempo scorresse a diverse velocità e il nostro orologio biologico fosse inadeguato. Questa sensazione, per molti tra noi, si è maggiormente acuita negli ultimi anni. Un’insofferenza sempre più grande si è impadronita dei nostri pensieri di fronte al panorama desolante dei maggiori fenomeni artistici contemporanei. Nel mondo dell’arte, al di fuori degli “ideologi-senza-ideologia”, che ne sancivano il successo a suon di trovate pubblicitarie e di eventi mediatici, si faceva sempre più frequente lo sconcerto. Quasi nessuno osava, però, dire pubblicamente la vacuità di un simile spettacolo. Troppo grandi erano, ovviamente, gli interessi economici in gioco, ma anche sempre più forte era una sorta di autocensura critico-teorica che impediva una presa di posizione forte e contestatrice, capace quanto meno di pronunciare, con una certa semplicità e onestà, che il re era nudo.

Titoli consigliati