Le arti hanno sempre portato il mondo dei fatti verso un altrove, al di là dei confini utilitaristici della vita comune. Fin dall’origine l’umanità ha utilizzato parole, immagini e segni non solo per comunicare, ma per esplorare dimensioni non totalmente governabili e conoscibili. Estasi e Iconografia dell’autore indagano questo doppio movimento, in cui ogni oltrepassamento si serve della materialità e della contingenza. Non si dà potenza letteraria se non a partire dall’esistenza, in carne e ossa, di un autore e delle sue immagini. Non si dà possibilità di estasi se non nella materia vivente, nella quotidianità di una forma di vita.
In questo libro i due autori diventano uno, facendo esperienza del passaggio della parola dall’io all’altro, dalla padronanza di un soggetto pensante all’abbandono al pensiero altro di un altro. Oltre l’idea dell’identità autoriale, il pensiero fluisce nell’estasi, in un fuori che ci contiene e ci esclude, ci accoglie e ci inghiotte.
In copertina: Nicola Samorì, Ogni estasi è indecente.