Questo saggio scritto nel 1985 muove da una domanda tuttora decisiva: quali abilità umane possono acquisire le macchine? Per rispondere il filosofo Hubert Dreyfus parte dalla descrizione del modo in cui gli esseri umani apprendono una nuova competenza: non procedendo direttamente da un saper fare basato su una serie di regole a uno basato sull’esperienza, ma passando attraverso cinque stadi di percezione di un compito, e cinque modi di prendere decisioni. L’aspetto fondamentale di questo processo è che più si progredisce lungo la scala della competenza, minore è il ricorso alle regole e al calcolo, maggiore il ruolo della memoria e dell’intuizione: se il principiante somiglia a una macchina che segue acriticamente delle istruzioni, l’esperto è la sintesi delle facoltà intellettive umane, che fondono razionalità e creatività.
Oggi che l’intelligenza delle macchine sembra farsi sempre più esperta e intuitiva, diventa prezioso rileggere questa acuta riflessione sui tratti specificamente umani dell’apprendimento.
La tradizione del nuovo
Collana fondata da Paolo Fabbri
Le tradizioni culturali e scientifiche vanno ritracciate e reinventate: il loro senso cambia secondo le conoscenze del presente e le proiezioni nel futuro.
La tradizione del nuovo presenta i testi emergenti della tradizione semiotica, pubblicati ma da tempo non disponibili. Una nuova veste per riconoscere e ripensare scoperte e ricerche del passato prossimo sulle forme e le forze del linguaggio e del segno. E formulare nuove previsioni, retrospettive e proiettive, sui sistemi e processi di significazione.