Un trauma familiare e personale si dilata a riflessione sul complesso rapporto fra la casa e l’identità, fra la casa e la burocrazia, fra la casa e l’educazione dei figli, e perfino l’“ereditarietà” di certe connotazioni dell’arredamento. Delicate e malinconiche, queste poesie non possono che colpire per la contiguità con molte cose ineluttabilmente provate da molti potenziali lettori. “Stabat casa dolorosa”: mirabile. — Alessandro Fo
Le voci dell’audio sono dell’autore e di Simone Cristicchi e le illustrazioni di Guido Scarabottolo.
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