Cronologia delle lesioni

2008-2013

Jolanda Insana (Messina 1937-Roma 2016) mette in primo piano fatti e misfatti della storia e della cronaca, versi all’impronta di una poesia “civile”: testi dedicati alla madre nella cornice della seconda guerra mondiale, altri relativi al parlatorio nelle alture del Golan, dove i megafoni portano brandelli di notizie familiari da villaggio a villaggio, o la commemorazione del terremoto di Messina del 1908. E ancora, il poemetto Bocca immonda contro il femminicidio e il tema dei migranti, che porta appresso quello dell’ipocrisia dell’Occidente e la brama insaziabile di guadagno, in un paesaggio con rovine la cui cenere assedia la coscienza e tende a ottunderla.

Insana ha tradotto testi classici e moderni: Poesie di Saffo, Carmina Priapea, De amore di Andrea Cappellano, La passione di Cleopatra di Ahmad Shawqi e Per diritto di memoria di Aleksandr Tvardovskij. Ha pubblicato Sciarra amara (1977), Fendenti fonici (1982), Il collettame (1985), La clausura (1987), Medicina carnale (1994), L’occhio dormiente (1997), La stortura (2002), La tagliola del disamore (2005), che nel 2007 ha raccolto in Tutte le poesie 1977-2006 (Gli Elefanti- Garzanti). Del 2009 è Satura di cartuscelle. L’ultimo suo libro è Turbativa d’incanto (Garzanti 2012).

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