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Voce dei Canti di Giacomo Leopardi

“Meglio non veder niente ma sentire come si deve” raccomandò Carmelo Bene a chi assisteva all’evento memorabile Voce dei Canti, di cui fu protagonista nel 1998, nel bicentenario della nascita di Giacomo Leopardi. Un documento video straordinario di tre ore e mezza, per la prima volta in dvd. Un laboratorio orale in divenire, proprio una scuola necessaria, giacché “non insegnandosi piú il verso, da noi, il calo di qualità e di talento è ormai irrimediabile. L’orecchio se n’è andato”, disse Carmelo Bene. La voce è scritta per essere cantata e la fierezza fragile e onnipotente del piú grande poeta moderno, il suo delirio cosmico, vengono restituiti da Bene a pura oralità, “un terzo orecchio dell’inconscio”. Come dice Franco Quadri “Voce dei Canti è uno spettacolo labirintico e risonante d’arcani rinvii come un sogno, e non perché Il sogno ne costituisce un capitolo, ma in quanto permette d’intravedere dietro modulazioni momentaneamente distaccate l’Altro, cioè il Bene d’allora, mentre per ciascuno è in atto il recupero privato del proprio Leopardi, amato, appropriato, sofferto in ogni adolescenza”.

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