Una relazione familiare quanto enigmatica forma l’oggetto del presente libro: la relazione che la nostra esperienza intrattiene con la dimensione temporale. A prescindere dagli schieramenti e dalle divisioni interpretative resta il fatto che tra esperienza e rappresentazione del tempo si dà sempre un campo di tensione irresolubile.
Il filo conduttore del libro è costituito appunto dalla persistenza di questo campo di tensione. Ma anche da una riflessione specifica sugli stessi termini esperienza e rappresentazione, il cui statuto appare – allo stato attuale dell’arte – incerto e problematico.