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Meditazione orale

Pasolini offre una lettura senza enfasi, senza effetti interpretativi attoriali, solo il ghiaccio d’acciaio del dolore: una ferita senza lacrime, una scrittura inesprimibile che corre sotto i corpi vivi e i corpi morti del reale. Un documento vocale sotto il quale si intravede la forza disarmata della profezia, la tenacia fragile della testimonianza. La sua voce è la migliore introduzione alla poesia di Pasolini. La ricerca di una parola che possa lacerare il sipario della rassegnazione: al di là dello stile vi è una pronuncia sacrale, asciutta. La tensione verso una nuova pedagogia. Una lezione di misura: metrica, passione, civiltà. La forza della lealtà che ritorna, come in sogno, in questo tempo stanco e opaco.

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