Il silenzio dell’arte
Assistiamo, ormai da diversi decenni, a uno spettacolo che non dice più nulla; ma questo non per una volontà elitaria o ascetica dell’artista che, attraverso la sua opera, tenderebbe a rinviare lo spettatore ad altro
Assistiamo, ormai da diversi decenni, a uno spettacolo che non dice più nulla; ma questo non per una volontà elitaria o ascetica dell’artista che, attraverso la sua opera, tenderebbe a rinviare lo spettatore ad altro
I vecchi taliban agivano politicamente e militarmente per cercare un destino. I nuovi taliban hanno per destino di agire militarmente e politicamente.I primi volevano il governo per avere il potere totale. Questi nuovi vogliono il
La poesia degli animali prevede tre volumi già compiutamente concepiti, questo sugli animali domestici, un secondo sugli animali selvatici a eccezione degli uccelli, che da soli occupano per intero il terzo volume. In un passo
“Noi aspettiamo questo e siamo sorpresi da quello,” scriveva Wittgenstein nelle Ricerche filosofiche. La comune esperienza dell’attesa ci rivela, ogni volta, lo scarto fra quel che aspettiamo e l’evento che interrompe l’attesa, fra l’atteso e
Con la precisione e l’amorosità che la contraddistinguono, Laura Mariani riporta il suo acuto sguardo critico sull’arte di attrice di Ermanna Montanari, già indagata in Ermanna Montanari. Fare-disfare-rifare nel Teatro delle Albe. Qui lo scandaglio
Quindici dialoghi per varcare la linea tra l’incertezza e la domanda, tra il dubbio e l’interrogazione, tra la paura e la ricerca. Ma come costruire oltre questa riga? Con quali strutture mettere le persone nuovamente
Donald Trump è uscito di scena, ma l’evento della sua presidenza lascerà il segno per molto tempo ancora. Alessandro Carrera, da più di trent’anni appassionato testimone di un’America che conosce e sa raccontare nelle sue
Perché Ernesto de Martino? Perché La fine del mondo? Perché tornare su uno studioso scomparso precocemente, nel 1965, e non abbastanza considerato in vita, nonostante la persistente ammirazione di chi ebbe la opportunità di conoscerlo
Essere un pittore è sempre stato per me qualcosa di più che familiare. È come ricordare l’infanzia. È ciò che sono sempre stato: un pittore. Ma poi mi sono accorto che stavo mettendo da parte
Domenica 17 febbraio 1907, Roma. Joyce esce di casa in via Monte Brianzo n. 51, a un centinaio di metri dall’attuale teatro Tor di Nona, sulle rive del Tevere. Si reca a Campo de’ Fiori
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