La relazione multiforme tra performance e pedagogia, in momenti diversi e a differenti latitudini, ha stimolato riflessioni sui modi in cui il sapere viene generato, trasmesso, vissuto e trasformato. Gli spazi dell’educazione sono diventati molteplici, informali e autogestiti: luoghi in cui studiare, discutere, cucinare e mangiare insieme, pratiche in cui l’esperienza acquista un peculiare valore pedagogico.
A due decenni dal pedagogical turn, questo libro invita a rileggere la performatività come forza istituente e a ripensare l’educazione e l’insegnamento come spazi di dissenso, co-creazione e trasformazione.
Tra saggi, traduzioni inedite, scritti e conversazioni con artisti e artiste, si intrecciano genealogie, metodologie sperimentali ed epistemologie incarnate.
Le tracce raccolte nel volume ricostruiscono alcune delle esperienze di una stagione densissima, in cui l’arte diventa un laboratorio di pedagogie alternative: un fare e disfare la scuola, l’università, il museo e lo spazio pubblico, per sperimentare altri modi di apprendere insieme.
Con i contributi di Roberta Bernasconi • Giulia Crisci • Alessandro Tollari • Josef Albers • Robert Filliou • John Cage • Paulo Freire • Language Arts • Henry Giroux • Irit Rogoff • Janna Graham • Valeria Graziano • Susan Kelly • Pelin Tan • Reza Afisina • Iswanto Hartono • Bellina Erby • Cecilia Guida • Deborah Maggiolo • Paola Pietronave • bell hooks • José Esteban Muñoz • Amanda Piña • Maria Paola Zedda • Erin Manning • Peter Stamer • Theron Schmidt • Darren O’Donnell