Un classico di Sergio Finzi che parte dal paradosso di trovarsi in analisi soggetti la cui esperienza psichica si presenta tramata dai segni di un tempo di guerra mentre tutt’intorno c’è un tempo di pace. Il “tracciare” questi segni condurrà il lettore dentro una specie di thriller psicoanalitico che vedrà affiorare nella psiche umana configurazioni di colori, macchie, strisce che giocano un ruolo decisivo sull’esito di un’analisi.
La nevrosi di guerra non colpisce combattenti o ex-combattenti, ma i loro discendenti, anche a decenni dal conflitto. Tuttavia è sempre un trauma che anziché connettersi a eventi bellici, si definisce rispetto al padre per sottolinearne le implicazioni sessuali.
Il tratto originale e determinante del libro, oltre i sogni dei pazienti, rivela una lettura specifica dell’opera di Darwin. Punto di partenza (o di arrivo) sarà la scoperta della continuità tra forme della natura, animale, vegetale, ma anche minerale, e forme del soggetto. Lo schema dell’origine e della discesa dell’uomo aiuta a rilevare le corrispondenze con le tappe del soggetto in psicoanalisi.